Il sentimento comune dei costruttori di piccole, medie e grandi imbarcazioni è stato scritto in tutte le lingue del mondo. La nautica gode di ottima salute. I Saloni d’autunno hanno superato le aspettative in termini di contratti firmati e presenze. Il MetsTrade di Amsterdam, evento dedicato all’accessoristica e alla componentistica, non si vedeva così affollato e vitaminico da un bel po’ (fonti autorevoli riferiscono anche di un insolito cielo terso). Diciamolo pure senza peccare di presunzione: «L’Italia ha il suo bel merito. Nella partita dei numeri è protagonista assoluta. Gioca in attacco. Segna. Vince». Lo schema non cambia: in campo scendono sempre innovazione, ricerca, genio e bellezza.
Ebbene, uno dei più autorevoli interpreti di questo schema tattico è Sanlorenzo, cantiere ligure guidato dal Cav. Massimo Perotti. La prova, qualora non bastasse il carnet di yacht, è anche nei numeri, peraltro molto recenti. Quelli approvati dal consiglio di amministrazione al 30 settembre 2022: ricavi netti dalla vendita di nuovi yacht per 544,1 milioni di euro (+27% sullo stesso periodo del 21), EBITDA rettificato a 93,1 (+35,6%). Così il Cav.: «I solidi risultati approvati oggi dal cda hanno un duplice fondamento: la bontà della nostra visione e delle conseguenti scelte strategiche e organizzative si associa all’indiscutibile vantaggio di appartenere al segmento del lusso, le cui dinamiche confermano una straordinaria resilienza rispetto a uno scenario macroeconomico complesso e sfidante. In questo contesto, leggiamo con particolare soddisfazione la performance del terzo trimestre, che ha visto la raccolta ordini continuare a crescere a ritmi molto sostenuti, favorita dall’ottima accoglienza commerciale ricevuta dai nostri nuovi modelli durante i primi saloni autunnali. Affrontiamo con serenità e fiducia il prossimo biennio, forti di un backlog che ha raggiunto il valore più alto di sempre vicino a 1,7 miliardi di euro, venduto per il 93% a clienti finali, che non solo copre interamente i risultati attesi nel 2022, ma anche e soprattutto una quota molto rilevante di oltre 520 milioni di euro riferita al 2023 e di oltre 260 milioni per il 2024. Siamo consapevoli che in tale arco di tempo il nostro portafoglio ordini ci proteggerà da eventuali mutamenti di contesto. Giova ricordare che operiamo in un mercato dalle enormi potenzialità, stante la scarsa penetrazione della nautica di lusso tra gli Ultra High Net Worth Individual e la crescita esponenziale di questi ultimi, che è prevista rimanere sostenuta per molti anni».
A questo motivato ottimismo si aggiunge la notizia del varo della prima unità della linea 57Steel. Il primo esemplare, 56 metri e mezzo di meraviglia, sviluppato su 5 ponti, è il prototipo. Quello “vero” verrà consegnato al suo (fortunato) armatore a inizio 2023. La matita è di Bernardo Zuccon che, per la prima volta, ha realizzato le linee esterne di un superyacht di queste dimensioni. Le sue parole: «57 Steel è un progetto ambizioso dietro il quale c’è stato un intenso percorso di sperimentazione tipologica. L’obiettivo è stato quello di creare un’imbarcazione di circa 1050 GT con contenuti funzionali e di vita che si trovano normalmente su barche di misure superiori. Da un punto di vista progettuale, la sfida più importante è stata riuscire a trovare il giusto bilanciamento tra i volumi e le proporzioni che caratterizzano la barca. Non c’è un’ostentazione del segno e le linee esterne hanno un andamento definito, fluido, limpido in cui traspare il linguaggio del cantiere. Possiamo definire 57Steel un sapiente gioco di equilibri tra contenuto e contenitore». Come dargli torto.