Un bolide d’acqua Lamborghini nella piazza principale di Carpi direttamente dalla Norvegia. Non è una supercar, di casa da queste parti, ma un potente motoscafo off-shore realizzato nel 1989 dal cantiere A. Mostes di Lezzeno (lago di Como). È accaduto mercoledì 17 luglio, quando il collezionista norvegese Fredrik Skjoeldt è giunto con due amici trainando su un rimorchio il prototipo, progettato in versione turismo dei motoscafi off-shore Lamborghini. Il prototipo è equipaggiato con un motore V12 da 9,3 litri derivati dal famoso fuoristrada LM002 capace di erogare una potenza massima di 870 cavalli.
“Questo esemplare ha un’elica a quattro pale e può raggiungere i 70 nodi, ma crediamo che con un’elica a cinque pale da gara possa arrivare a 85 nodi”, spiega Skjoeldt.
In mattinata, i collezionisti norvegesi avevano visitato la Lamborghini di Sant’Agata Bolognese. In precedenza avevano fatto un giro dimostrativo nella laguna di Venezia e nei prossimi giorni saranno tra Antibes e Montecarlo e infine sul lago di Iseo per alcuni incontri con collezionisti ed estimatori. La deviazione carpigiana è stata organizzata insieme con l’amico Raffaello Porro in omaggio a una delle più belle piazze d’ Italia.
“La nautica sta dimostrando capacità tecnologiche molto concrete sul tema della propulsione ecosostenibile, come si è visto nella recente Solar & Energy Boat Challenge organizzata dallo Yacht Club di Monaco – dice Raffaello Porro, titolare di Studio RPR, che ha organizzato la breve sosta – Qui gli offshore di cantieri quali Anvera E Lab e Vita hanno dimostrato che si può competere ad alti livelli nell’elettrico ed è chiaro che questo è il futuro, così come lo è la Formula E per le quattro ruote scoperte. Guardare avanti non significa però rinnegare il passato, anche recente. Va dato merito dunque a Skjoeldt e alla Play Marine International di Erik Eriksen per il lavoro di restauro e messa a punto su un autentico gioiello del mare. Non è un caso che la passione per i motori potenti alberghi in Scandinavia, dove ancora forte è il ricordo delle imprese di Spirit of Norway, capace di radunare 300mila persone nella baia di Oslo”.
“Questa barca fu realizzata in un esemplare unico, in kevlar e vinilestere, per un peso totale a secco di 2,500 kg – il ricordo di Stefano Mostes, pronipote del fondatore Alessandro. La particolare forma della carena è stata poi ripresa nei nostri modelli successivi ed è attuale ancora oggi. Realizziamo barche dal 1913, con cura artigianale, siamo molto legati alla tradizione ma guardiamo con interesse al futuro e non è da escludere che anche noi potremo proporre motorizzazioni elettriche”.
Il cantiere A. Mostes è stato fondato nel 1913 quando Alessandro Mostes, spinto dalla passione e abilità acquisita nella lavorazione del legno, aprì apre a Lezzeno, sul lago di Como, il cantiere nautico. Dpve fu subito disposto uno scivolo di 30 x 10 metri per costruire con più facilità i famosi comballi per il trasporto di merci e di persone, le gondole lariane (la cui misura varia da 15 ai 18 mt) manufatti interamente a mano, in legno di castagno, per la costruzione dei Dinghi (12 piedi a vela), e per la realizzazione delle ancora più famose Lucie protagoniste dei Promessi Sposi di Alessandro Manzoni.