Trieste è un crocevia di popoli come tutte le città portuali del mondo, ma ancora con una forte impronta asburgica nell’architettura che ne fa una città unica in Italia. Il cuore è piazza Unità d’Italia, enorme e circondata da palazzi (bellissimi e ben tenuti, ma in generale la città è molto curata), che a piano terra ospitano i caffè storici come quello degli Specchi o il Tommaseo, da sempre luoghi di cultura. La piazza “entra” letteralmente nel mare grazie al Molo Audace che prende il nome dalla prima nave che riuscì a entrare nel porto di Trieste dopo la fine della Prima Guerra Mondiale e l’annessione all’Italia. Su un lato della piazza c’è l’Harry’s Trieste, creato e lanciato nel 1972 dal mitico Arrigo Cipriani del famoso Harry’s Bar di Venezia: mezzo secolo dopo, il brand ha saputo mantenere nel tempo tutto il suo fascino e la capacità di creare un’atmosfera inconfondibile. La struttura è ospitata dal Grand Hotel Duchi d’Aosta e offre più situazioni: il cocktail bar (con i classici e i signature), una rinomata pasticceria che ha uno dei vanti nella Torta Barcolana in omaggio alla regata simbolo della città (è una bavarese alla nocciola IGP Piemonte, cuore cremoso di cioccolato fondente al 70%, con un fondo croccante profumato al caffè Illy, ricoperto da una glassa lucida al cioccolato) e il bistrò con un menù informale e preciso.
Il “gioiello” dell’Harry’s Trieste resta il Piccolo, fine dining che ha conquistato nel novembre del 2021 le due Stelle Michelin e si trova ai vertici delle altre guide. In cucina c’è una gran bella coppia, quella formata da Matteo Metullio – enfant du pays tornato a casa dopo una buonissima prima parte di carriera – e il suo storico braccio destro/amico Davide De Pra. A loro va dato atto di aver creato una “bomboniera” di alta cucina, in un contesto dove retrò e contemporaneo creano un valido mix. La sala è suggestiva: sarebbe un ulteriore plus mangiare nel dehor su una delle piazze più belle in Italia, dove invece si può solo bere un drink o gustare i piatti del già citato bistrò. Quella di Metullio e De Pra è una cucina essenziale e molto creativa, che regala valore al territorio ma scavalca al tempo stesso la retorica del Km 0 spostandola sul Km Vero. Il degustazione Mare…Mare…Mare… esprime voglia di sorprendere, vedi lo spaghetto freddo, scampi, basilico, acqua di pomodoro, colatura di alici, olio affumicato o l’astice, asparagi, cacio, pepe, tartufo. Ma è nell’altro percorso, L’Incontro, con lo stesso prezzo – 220 euro -, che si nota maggiormente la capacità dei cuochi: si apre con un clamoroso toast di scampi e faraona, wasabi, misticanza asiatica, aneto e si chiude con pompelmo, gin Mitteleuropeo, salvia, bergamotto, ginepro del pastry chef Kevin Fejzullai. La carta dei vini è importante – 900 gestiti da Manuele Duse -, incentrata sul territorio ma che guarda pure a Slovenia, Austria e Francia. Si sta benissimo al Piccolo, l’avrete capito. E fuori c’è la Piazza.
ORMEGGIO PIÙ VICINO: Marina San Giusto
PLUS: la classe della location, tecnica e fantasia degli chef, i dolci
INDIRIZZO: Piazza Unità d’Italia 2, Trieste, tel. 040.660606, www.harrystrieste.it