Un nuovo modello che onora i 100 anni del cantiere Patrone, unendo tradizione e innovazione. Non un semplice restayling, ma un dieci metri (omologato quindi come natante) completamente nuovo, capace di rappresentare l’eleganza, il fascino e le sfumature delle imbarcazioni del decennio d’oro italiano, proiettandole verso il futuro. Questa la richiesta rivolta a Tommaso Spadolini da Gianarnaldo e Benedetta Moreno, la seconda generazione della famiglia Moreno, che dagli anni Ottanta ha preso le redini del cantiere Patrone.
La storia inizia nel 1922, quando Giuseppe Patrone avvia la sua attività di maestro d’ascia realizzando artigianalmente a Ceriale (SV) i primi gozzi da pesca, a remi e a vela, costruiti come da tradizione ligure. Nel 1984 l’acquisizione da parte di Pier Michele e Ornella Moreno, che arricchiscono l’artigianalità costruttiva con l’innovazione dei materiali, della tecnologia e del design. Ed è su questo filone che si inserisce a pieno merito il Patrone 100, che nel nome sottolinea il secolo di vita del cantiere e insieme la lunghezza della barca di poco superiore ai 10 metri fuori tutto.
La sfida, quindi, non era semplice. «La famiglia Patrone – racconta Tommaso Spadolini – aveva le idee chiare: creare un nuovo gozzo celebrativo dell’anniversario del centenario e degno erede delle iconiche barche Patrone degli anni Sessanta, ma con diverse sfumature in base alle singole sensibilità delle due generazioni. Si voleva un daycruiser con chiari richiami alla tradizione dei gozzi liguri e dei modelli che hanno fatto la storia del cantiere: da qui per esempio la scelta di mantenere la delfiniera. Al contempo, però, doveva essere abitabile non solo all’aperto, ma anche sottocoperta. Un modello, quindi, sportivo e vivibile, capace di conquistare i tradizionali armatori del cantiere, ma anche l’attenzione della nuova generazione di diportisti, molto attenti alle prestazioni e alla praticità d’uso. Questo spiega l’introduzione della motorizzazione fuoribordo e l’uso del teak “ecologico” in coperta, ma anche un’opera morta importante per garantire all’interno un’altezza assolutamente vivibile, da 1,78 a 1,86 metri, a seconda degli ambienti».
Luce e spazio sono stati il filo conduttore di tutte le scelte e anche sottocoperta si ha un costante contatto visivo con il mare grazie alle grandi finestre che arrivano quasi all’apice di prua. L’elemento stilistico del T-top, novità assoluta del cantiere, consente di ombreggiare e riparare gran parte del ponte di poppa, senza sacrificare l’esposizione a 360 gradi sull’acqua. «L’intero ponte – prosegue il progettista fiorentino – è stato progettato per garantire piacevoli momenti conviviali all’aria aperta, con zone relax, conversazione e abbronzatura. La dinette di poppa può diventare un secondo solarium, mentre la spiaggetta è importante, come tradizione dei modelli Patrone, ed è fruibile anche con i fuoribordo allungandosi sopra il bracket ed essendo dotata di due scalette bagno laterali e di un doppio accesso dal pozzetto. In linea con l’italianità del marchio, non manca un comodo piano cottura en plein air, facilmente accessibile sotto i sedili di guida che sono ribaltabili».
Nel complesso un layout che riprende elementi della tradizione, come per esempio la rinuncia alle sponde laterali abbattibili, ma che ha saputo comunque introdurre importanti elementi di novità, un indubbio cambio di passo per il cantiere Patrone.
L’eccellenza artigianale evidente nel legno degli interni convive con l’impegno in favore della sostenibilità con cui il cantiere ha concepito la coperta, proposta in ecoteak. Il ponte inferiore, con la cabina armatoriale a prua, è disponibile in versione Deluxe, per chi naviga principalmente in coppia e apprezza la privacy e il comfort, e Family, per chi necessita di una seconda cabina. Per entrambe ben sette allestimenti tra cui scegliere, oltre alla possibilità di un angolo cottura sottocoperta.
Il primo Patrone 100 in versione entrobordo diesel debutterà al Cannes Yachting Festival 2022, per poi essere esposto al Salone Nautico di Genova.